L’agevolazione può arrivare al 90% dell'importo dell'investimento in campagne pubblicitarie.
A decorrere dal 2018 è prevista la possibilità per lavoratori autonomi e imprese, che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, di beneficiare di un contributo per tali investimenti sotto forma di credito d’imposta.
I soggetti beneficiari dell’agevolazione in esame è molto ampia: la norma fa infatti riferimento alle imprese, a prescindere dalla loro forma giuridica ed ai lavoratori autonomi, quindi anche per coloro che sono iscritti ad un albo professionale.
La norma di riferimento ha previsto infatti che “è ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente ad oggetto l’attività delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni; tale pubblicità informativa deve essere funzionale all’oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l’obbligo del segreto professionale e non dev’essere equivoca, ingannevole o denigratoria”.
La norma prevede che il credito d’imposta sarà riconosciuto ai soggetti che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie:
- sulla stampa quotidiana e periodica;
- sulle emittenti televisive;
- sulle emittenti radiofoniche locali, analogiche o digitali.
L’agevolazione è pari al 75% del valore degli investimenti effettuati; nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative il credito d’imposta è pari al 90%, nel limite massimo complessivo di spesa stabilito annualmente con specifico D.P.C.M..
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, mediante modello F24, previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Per la definizione delle modalità attuative è prevista l’emanazione di apposito decreto attuativo, nel rispetto della normativa europea degli aiuti di stato, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, per definire modalità e criteri di attuazione delle disposizioni in esame, con particolare riguardo a:
- investimenti che danno accesso al beneficio;
- casi di esclusione;
- procedure di concessione e di utilizzo del beneficio;
- documentazione richiesta;
- l’effettuazione dei controlli;
- modalità finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa massimo agevolabile.
L’emanazione del decreto attuativo dovrebbe dunque incentivare imprenditori e lavoratori autonomi ad utilizzare strumenti pubblicitari per favorire lo sviluppo della propria attività e quindi generare una ripresa in un settore in crisi come quello dell’editoria, come peraltro stabilito nella delega contenuta nella Legge 198/2016 che, all'art. 2, comma 2, lett. n), prevede “l’incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, riconoscendo un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative”.
Con ogni probabilità saranno esclusi gli investimenti pubblicitari realizzati via internet.
Quanto prima si attende quindi l’emanazione del decreto attuativo che potrebbe incidere positivamente sugli investimenti pubblicitari delle aziende da qui alla fine dell’anno in quanto il bonus, attribuibile dal 2018, sarà calcolato già sugli investimenti realizzati nel secondo semestre di quest’anno.
Lo Studio è a disposizione per richieste di approfondimento e analisi di casi specifici.
Costantino Caramagno
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